forse

Pubblicato il da antonio sassano

forse

Antonio tu eri quello che ci diceva di entrare nel PD in massa. noi sapevamo che entrare nel PD con quelle premesse significava essere emarginati e schiacciati. Non si possono sbagliare così pesantemente le valutazioni e farla franca, caro mio emoticon sorriso, Renzi è una tua creatura, il mostro che il sonno della tua ragione ha creato. Il mostro al quale D'Alema e Veltroni, con le loro politiche verso il centro, hanno date vita. e tu li hai lasciati fare.. Renzi è Il prodotto del lasseiz-faire ... è solo che la tua Ignavia la subiamo tutti.Questa la risposta a un un mio post dell'amico Fulvio su FB .In tal quale parlavo del mutamento genetico del Partito Democratico dell'era Renzi. C'era in quel periodo un tema a cui era molto sensibile il centrosinistra che vedeva racchiudere al suo interno una molteplicità di soggetti politici (anche dieci) in grado di rendere quanto mai instabile la propria azione politica. Al tempo stesso c'era la convinzione che una semplificazione dello schema politico della sinistra avrebbe portato a scelte conseguenti anche a destra come in effetti la nascita del Popolo della Libertà sembrava provare. La convinzione che un sistema prettamente bipolare come quello italiano per quanto composto da solo due coalizioni contrapposte tra loro, l'Ulivo e la Casa della Libertà, comprendesse troppe forze politiche piccolo e medie capaci di condizionare in maniera macroscopica l'operato del governo in carica , <vedi la fine dei due governi Prodi. C'era in oltre un motivo di carattere politico-culturale, che ci e mi convinse di aderire al PD, si partiva dal presupposto che occorresse oltre ad un'evoluzione delle forme anche una sorta di evoluzione del pensiero per rendere quell'ancora vago progetto riformista capace di uscire dalla mentalità della logica di stato nazione, e dalle casacche politiche novecentesche per competere nel processo di rinnovamento in un mondo sempre più globale e in grado di allargare il suo campo d'azione alle tematiche dei nuovi dirittiI, come quelli legati alla cittadinanza o ai di diritti civili in senso lato. E al tempo stesso la profonda convinzione che fosse necessaria un'evoluzione della sinistra italiana in grado di non essere più soltanto il "braccio secolare" della trincia del lavoro, ma anzi la parte politica di tutti i cittadini del paese. Un progetto, quello del PD che ci sembrava ambizioso, Molto presto noi della base, il popolo della sinistra abbiamo dovuto ricrederci, il PD era nato vecchio e fuori logica, da gruppi politici ristretti autoreferenziali e senza conoscenza di ciò che realmente si agitava nella società Italiana. Oggi si sconta il difetto d'origine con un gruppo dirigente rissoso e concentrato su tematiche di un'epoca vecchia, del secolo scorso, incapace di comprendere La realtà del paese. Che si dividano è nella logica dei fatti. Tornando a Fulvio, si mi sbagliavo ma allora ero convinto che se tutta la sinistra riformista e radicale entrava nel PD forse qual partito avrebbe potuto avere una svolta diversa ,,,,, Forse !.






































































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