non ci crediamo più

Pubblicato il da antonio sassano

una immagine del Maggio francese 1968

una immagine del Maggio francese 1968

Sarebbe bello continuare a credere ai valori ,agli ideali di emancipazione, di uguaglianza, alla crescita in qualità, solidarietà ,bellezza, gentilezza, amore,  tutte cose a cui ci avevano abituato a credere, pensando, noi, che le avremmo insegnate alle generazioni a seguire  e che” tutto sarebbe stato sempre più bello”. Ci avevamo creduto, nella vita.Certo c'è da dire che quando eravamo giovanissimi l'esistenza umana godeva ancora di larghi margini di lentezza, di artigianale approssimazione, cosa che per chi ha venti anni oggi o anche trent'anni è difficilissimo immaginare ,si potrebbe dire che eravamo fondamentalmente sconnessi. La tecnologia era già potente, non c’è dubbio, ma non era una parte così preponderante della psicologia, non aveva ancora la capacità di soddisfare immediatamente ogni pulsione, dopo averla stimolata. Lasciava a ogni singolo individuo un suo stile e una sua riserva di libertà che oggi è stata totalmente dissipata, come se non avesse nessun valore. C’era tutto il tempo necessario per discutere, idealizzare, ritoccare tutte le sfumature per migliorare la qualità della vita ,del sociale, ma anche del cuore.Ora invece abitiamo in un mondo egoista e ci facciamo anche noi egoisti, vili e meschini e non siamo più capaci di insegnare niente. Perché non abbiamo più la forza di farlo, perché non ci crediamo più.

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