un vecchio " amico"

Pubblicato il da antonio sassano

Un vecchio (amico ) ,del quale avevo quasi dimenticato il nome e che per motivi di appartenenza alla comunità in cui vivevamo entrambi, è riapparso dopo tanto tempo improvvisamente nella mia vita con tutta la sua aggressività machista da realizzato ,con le certezze assolute di chi è stato sempre abituato a vincere. Con la spocchia di chi ha cambiato cento bandiere, ma non ne ha mai sbagliata una. Per questi signori come il mio ( amico ) basta avere qualcosa da dire. E non importa se questo qualcosa è originale o riciclato. Se non hai qualcosa da dire, un pensiero da esprimere, un'emozione da esternare, sembra quasi tu non sia nessuno. Per uno come me, che esterna poco e col contagocce, è un bel problema. Perché poi quando mi decido a condividere un pensiero, mi sento comunque fuori posto. Forse perché essere al centro dell'attenzione a tutti i costi, spacciando per consistente quello che è invece un enorme vuoto cosmico, non fa per me. Non ho pazienza per alcune cose, non perché sia diventato arrogante, semplicemente perché sono arrivato a un punto della mia vita, in cui non mi piace più perdere tempo con ciò che mi dispiace o ferisce. Ho perso la voglia di compiacere chi non mi aggrada, di amare chi non mi ama e di sorridere a chi non mi sorride. Non dedico più un minuto a chi mente o vuole manipolare. Ho deciso di non con-vivere più con la presunzione, l'ipocrisia, la disonestà e le lodi a buon mercato.
La mia anima, il mio cuore ed il mio cervello sono chiusi a doppia mandata. E preferisco di gran lunga l'odore di chiuso alla ventata di ottimistico nulla.

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